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In occasione delle feste natalizie 2020, gli italiani non si fanno scoraggiare dalle restrizioni dovute a causa del Covid 19, e decidono comunque di brindare. Come? Con le bollicine Made in Italy, prime fra tutti quelle del Prosecco Doc e Docg. Vediamo allora nei dettagli quali sono i vini spumanti più venduti (e di conseguenza più acquistati) nel nostro Paese e come possono essere bevuti accanto alle pietanze tipicamente natalizie.
Proprio così: dagli italiani i vini spumanti vengono considerati simbolo di festeggiamenti, e vengono stappati in numeri che non accennano a calare, anche nonostante il periodo di forti limitazioni e di un'atmosfera sottotono. Quest'anno, perciò, basta con lo Champagne: si fa di tutto per sostenere la propria economia, e i vini spumanti (Prosecco in prima linea) ne sono grande testimonianza. A questo proposito è interessante leggere i risultati di un sondaggio che la Uiv, l'Unione italiana dei vini, ha portato avanti insieme con la rete rurale nazionale Ismea. Risultati che parlano di aumenti sulla vendita di vini spumante da parte dei produttori italiani (273 milioni di bottiglie, con un rialzo dell'1,3% rispetto al 2019) e di questi 74 milioni vengono acquistati solo in Italia. Del resto, gli spumanti italiani sono davvero tanti e di tante tipologie diverse, per cui c'è solo l'imbarazzo della scelta nell'acquisto.
Il primato spetta dunque al Prosecco. Ricordiamo che si tratta di un distretto produttivo che ha fatto quasi dei miracoli in questi ultimi anni. Non a caso è stato insignito della grande onorificenza di essere Patrimonio mondiale dell'Unesco. Oggi sono 1150 le cantine che sono anche aziende vitivinicole in zona, con 350 case spumantistiche. All'interno dei vini Prosecco una bella fetta di vendite spetta anche al nuovo arrivato del Prosecco Rosé, che sta conquistando sempre più appassionati entusiasti del prodotto. Seguono in classifica gli spumanti di Franciacorta, realizzati con metodo classico, con uve Chardonnay e Pinot Nero (ricordiamo le denominazioni dell'Oltrepò Pavese e del Trento Doc). Accanto a questi due grandi classici vanno poi inserite le tipologie autoctone che si sono convertite anche alle bollicine. Pensiamo, ad esempio, ai vini rossi e rosati pugliesi, oppure al Lambrusco Emiliano, altro vino che ormai va sempre più sulle tavole di Natale.
La clientela tipica del Prosecco, o in generale dei vini bollicine, cioè coloro che li apprezzano di più, è data dalle donne e dai giovani. Insomma, l'identikit del consumatore ideale, secondo i dati resi noti da Wine Intelligence lo scorso mese di novembre, ha a che fare soprattutto con i Millennials, che vantano molta confidenza con l'e-commerce, e affidano a questo canale anche l'acquisto dei vini bollicine.
Una volta acquistato il Prosecco come va bevuto? Come lo si accosta alle pietanze natalizie? Fermo restando l'assunto che ognuno deve agire secondo i propri gusti (perché non deve essere una dittatura quella dello spumante dolce con il panettone!) è buona norma tenere conto del grado zuccherino di un Prosecco. In un articolo di qualche tempo fa su questo blogabbiamo parlato della differenza tra Prosecco Dosaggio zero (il più secco di tutti, perfetto con le pietanze di pesce), il Brut (un tantino più morbido del dosaggio zero), l'Extra Dry (il più versatile tra i Prosecchi), il Dry o Demi Sec e infine il Dolce, il più zuccherino in assoluto, adattissimo ad accompagnare i dessert.