Perché il prosecco costa meno dello champagne: le ragioni dietro alla differenza di prezzo

05/10/2024
da Giovanni Mastropasqua

Bollicine conosciute e consumate in tutto il mondo, il prosecco e lo champagne si posizionano sul mercato con una sostanziale differenza di prezzo. Mentre una bottiglia di champagne è infatti sempre considerata una scelta di lusso a causa del suo costo elevato, il prosecco è generalmente molto più accessibile. Ma quali sono le ragioni che si celano dietro a questa differenza di prezzo? Analizziamole insieme!

Prosecco vs champagne: quali sono i fattori che influenzano il prezzo

La differenza di prezzo tra prosecco e champagne è la conseguenza diretta di diversi fattori, tra cui la zona e il metodo di produzione, le varietà di uve utilizzate, il processo di invecchiamento, il posizionamento di mercato e la legge della domanda e dell’offerta. Vediamoli nel dettaglio.

La zona di produzione

Una delle principali ragioni della differenza di prezzo tra prosecco e champagne risiede nella rispettiva zona di produzione. Lo champagne viene infatti prodotto in una regione specifica della Francia, chiamata appunto Champagne, che gode di una denominazione d’origine controllata (AOC) e di un terreno costituito da un substrato di gesso che dona al vino caratteristiche particolari ma che, al tempo stesso, rende la produzione molto costosa (considerando anche la limitata estensione del territorio!). Il prosecco, invece, viene prodotto in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia, nel nord-est dell'Italia, e la sua denominazione di origine controllata (DOC) copre una superficie molto più ampia e, di conseguenza, ha un’offerta più vasta a costi inferiori rispetto alla regione della Champagne.

Il metodo di produzione

Un altro importante fattore che influisce sulla differenza di prezzo tra prosecco e champagne è il metodo di produzione. Mentre infatti lo champagne viene prodotto con il metodo classico (o metodo champenoise), che prevede una seconda fermentazione direttamente in bottiglia e richiede molto tempo, lavoro manuale e attrezzature specifiche per gestire le fasi della seconda fermentazione e della sboccatura (l’eliminazione del sedimento che si accumula durante la fermentazione), il prosecco utilizza principalmente il metodo Martinotti-Charmat, che prevede la fermentazione in grandi serbatoi di acciaio inox (autoclavi) piuttosto che in bottiglia, è più rapido e richiede meno manodopera e risorse tecniche, consentendo di produrre grandi quantità di vino in tempi relativamente brevi. A differenza del metodo classico, quindi, il metodo Martinotti-Charmat è più veloce, meno costoso e meno complesso, giustificando così il prezzo inferiore del prosecco rispetto allo champagne.

Le varietà di uve utilizzate

Le varietà di uve utilizzate per produrre il prosecco e lo champagne sono un altro fattore fondamentale per giustificare la differenza di prezzo tra le due bollicine. Lo champagne si ottiene infatti dalla combinazione di tre vitigni principali, Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, che richiedono un'attenzione meticolosa sia in fase di coltivazione che di vinificazione ed hanno rese relativamente basse a causa delle altrettanto basse temperature della regione della Champagne. Il prosecco, al contrario, è prodotto prevalentemente da un'unica varietà di uva, chiamata Glera, che è più facile da coltivare nelle regioni ben più calde del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e che ha delle rese per ettaro molto più elevate rispetto alle uve dello champagne. Questa maggiore produttività ne riduce ulteriormente i costi di produzione. 

Il processo di invecchiamento

Il processo di invecchiamento è un altro fattore che influisce pesantemente sul prezzo delle bollicine. Mentre lo champagne deve invecchiare per almeno 15 mesi (o per un periodo anche più lungo per le versioni millesimate) e presenta quindi un processo di invecchiamento prolungato che comporta costi elevati, poiché richiede spazio nelle cantine, monitoraggio continuo e un’immobilizzazione del capitale, il prosecco è un vino pensato per essere consumato giovane, spesso entro un anno dalla vendemmia, non richiede un periodo di invecchiamento, viene immesso rapidamente sul mercato ed ha quindi bassi costi di stoccaggio.

Il posizionamento di mercato

Anche il posizionamento di mercato gioca un ruolo cruciale nella definizione del prezzo. Da un lato lo champagne, che ha costruito nel corso dei secoli un'immagine di lusso e prestigio, grazie alla sua associazione con celebrazioni, eventi mondani e un marketing fortemente orientato all'esclusività; dall’altro il prosecco che, al contrario, è stato storicamente commercializzato come un prodotto più accessibile, perfetto per aperitivi o per occasioni quotidiane, e che oggi, nonostante abbia guadagnato popolarità internazionale, soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti, continua ad essere percepito come un'alternativa più economica e informale rispetto allo champagne.

La domanda e l’offerta

C’è ancora un ultimo fattore in grado di influenzare la differenza di prezzo tra prosecco e champagne: la legge della domanda e dell’offerta. Poiché la produzione di champagne è limitata dalla rigida regolamentazione dell’AOC e dalle condizioni geografiche della regione, l’offerta è molto limitata. Al contrario, il prosecco viene prodotto in quantità molto più elevate, grazie alla maggiore disponibilità di terreni e alle condizioni favorevoli per la viticoltura, generando così un’offerta più ampia per far fronte ad una domanda che, seppur crescente, non raggiunge quella dello champagne e rende quindi la bollicina italiana più economica rispetto a quella francese.

In definitiva, il prezzo più basso del prosecco rispetto allo champagne è il risultato di una combinazione di fattori, tutti responsabili della definizione di due esperienze di consumo completamente diverse: informale e accessibile il prosecco, prestigioso lo champagne.